Criminal Minds

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Logo della serie televisiva Criminal Minds.

Ideata da Jeff Davis e trasmessa sulla rete televisiva CBS (Rai 2 nel nostro paese), Criminal Minds è una serie tv statunitense di genere poliziesco ed è composta attualmente da ben dodici stagioni. Racconta i casi più intricati affidati all’Unità di Analisi Comportamentale, una squadra composta da psicologi e criminologi che hanno il compito di elaborare le informazioni ricavate prima e durante il caso per costruire un profilo più dettagliato possibile sul Soggetto Ignoto (S.I. in breve), così da poter anticipare ogni sua mossa e impedirgli di commettere altri omicidi. Spesso infatti si tratta di serial killer, quindi il tempo è un bene prezioso e non va affatto sprecato.

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Alcuni personaggi principali di Criminal Minds.

Dopo aver accennato la trama, passiamo all’analisi di questa serie televisiva. Criminal Minds presenta uno schema preciso in ogni episodio e ciascuno di essi comincia con il compimento di un reato (può trattarsi di un omicidio, di un rapimento e così via).
Dal momento che i reati trattati si presentano spesso piuttosto complessi e di difficile soluzione, la polizia locale (o chiunque altro come ad esempio un familiare) prende la decisione di contattare questa speciale unità di profilers dell’FBI e se la squadra lo ritiene opportuno, accetta di risolverli e di fermare il Soggetto Ignoto (a volte capita che possano essere anche due o un vero e proprio branco).
Arrivati sul posto,  il team viene diviso per coprire un ampio raggio d’azione e tutte le informazioni che vengono raccolte attraverso analisi della scena del crimine e del modus operandi, interrogatori e visite alle famiglie consentono di avere un profilo dettagliato sul responsabile o sui responsabili, quindi fermarli in tempo.
L’episodio si conclude con l’Unità che torna a casa e sia a inizio che a fine episodio viene citata una frase di un personaggio famoso inerente al tipo di caso trattato e descritto.

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La squadra mentre si confronta per scoprire chi è il Soggetto Ignoto in una scena di Criminal Minds.

E adesso passiamo alle considerazioni personali. Criminal Minds è una serie televisiva statunitense che seguo si e no dall’anno della sua apparizione nella televisione italiana (2006) e mi ha conquistata subito con la sua trama così avvincente, accattivante ed interessante.
Ogni episodio mi presenta un Soggetto Ignoto complesso, difficile da decifrare. Può trattarsi di un omicida, di un pedofilo o anche del classico buon vicino di casa che “impazzisce” tutto ad un tratto. Ogni S.I. segue una sua logica e agisce di conseguenza, quindi trovo davvero molto ma molto interessante lo studio del suo profilo e di conseguenza della sua mente: perché lo fa? Che cosa lo spinge a compiere simili atrocità?
Queste sono alcune delle domande che ci si pone ad ogni episodio e quando arrivano le risposte, spesso si preferisce non averle proprio pensate. Può trattarsi di qualcosa di macabro e di insensato per noi, ma non per il Soggetto Ignoto. Almeno è ciò che provo io a vedere scene di “cannibalismo” (ma anche di altra natura, eh!), se vogliamo definirle così.
Un’altra cosa che ho apprezzato della serie è proprio la squadra, l’Unità di Analisi Comportamentale. Questo team è composto da soggetti tutti diversi da loro sia per caratteristiche fisiche che caratteriali, ma anche per la storia che ognuno di loro porta dietro le proprie spalle e che in un certo senso li ha segnati così tanto da prendere determinate decisioni. E’ interessante osservare il loro metodo di lavoro, come analizzano il caso e come qualche volta entrano addirittura nella mente dell’S.I. per comprendere cose difficili da capire ed immaginare. I personaggi che ho più apprezzato sono Derek Morgan e Spencer Reid, personaggi così diversi che spesso creano situazioni e momenti particolare. Si comportano un po’ come se fossero fratelli in certi casi.
La nostra recensione su Criminal Minds termina qui. A presto miei cari Sognatori e mie care Sognatrici e ricordate: “chi sogna, viaggia“.