Lucca Comics & Games 2016

La sottoscritta insieme a TN10 e ad alcuni amici al Lucca Comics & Games 2016.

L’anno scorso ho avuto di nuovo la possibilità di partecipare a una famosa fiera toscana: il Lucca Comics & Games 2016. E questa volta ci sono andata insieme a TN10 e ad alcuni nostri amici di Napoli. Devo ammettere che ci sono stati alcuni cambiamenti nell’arco di un anno, come per esempio la durata stessa dell’evento. A differenza dell’edizione dell’anno 2015 questa volta la fiera è durata ben cinque giorni (anziché quattro), dal 28 ottobre fino al 1 novembre.
Per quanto riguarda l’organizzazione, penso che ci sia qualcosa da migliorare giusto un po’, perché abbiamo vissuto un lieve disagio dovuto più che altro ad una fila chilometrica, in cui non c’era alcuna distinzione fra chi aveva già acquistato il biglietto e chi doveva ancora comprarlo. Chiedere informazioni a qualcuno non è stato per niente facile, perché la maggior parte dello staff presente sul luogo era concentrato proprio presso la biglietteria, in quanto il loro compito era appunto smistare. La collocazione e sistemazione degli stand non è differita molto da quella precedente, in quanto molti di essi sono rimasti più o meno nella stessa area della città, esattamente come nell’edizione dell’anno 2015. Per esempio lo stand di TeeTee era stato collocato anche questa volta in un padiglione nei pressi delle mura, stessa cosa per lo stand di Kingyo Sukui nella così detta “Japan Town”. A essere cambiata è stata invece l’area che interessava gli artisti che si auto-producono, che propongono quindi in modo autonomo le loro produzioni, i loro fumetti. So che non ci crederete, ma questa volta sono stati sistemati all’interno di una Chiesa, posto davvero strano perché alcuni dei fumetti proposti erano qualsiasi cosa fuorché casti e puri (Purpurea Noxa, per esempio).

La sottoscritta insieme alle autrici di Purpurea Noxa al Lucca Comics & Games 2016.

E a proposito di fumetti anche questa volta ho avuto la possibilità di incontrare gli artisti e gli autori che più seguo ed è stato bello scambiare quattro chiacchiere con ognuno di loro, soprattutto durante le sessioni dedicate agli autografi e alle dediche, momento in cui si arrivava a fare anche una sorta di recensione in diretta (è ciò che è accaduto in particolar modo con Contronatura di Mirka Andolfo). Per una questione legata soprattutto al tempo e alla distanza fra una piazza e l’altra, un punto ed un altro non mi è stato possibile partecipare ad incontri e conferenze, nonostante avessi con me una sacra e santa mappa anti-smarrimento, perché sappiamo tutti che Lucca è una città labirintica ed è facile quindi sbagliare il percorso, prendere una strada al posto di un’altra.
E a proposito di distanza fra un’area e un’altra penso che anche qui bisogna migliorare qualcosa, perché la città è immensa ma non è sfruttata al massimo. Mentre in una zona è concentrata la maggior parte dei padiglioni e degli stand, in un’altra ce ne sono di meno e c’è molta ma molta distanza fra una zona e l’altra, quindi non è facile raggiungerla subito quando le strade sono piene zeppe di persone. Ed è un disagio che noi abbiamo provato in particolare durante la ricerca del Japan Town.

Le nostre due avventuriere insieme a Hook al Lucca Comics & Games 2016.

Nonostante abbiamo provato questo leggero disagio, sono stati due giorni fantastici, due giorni dettati dal divertimento, dalle risate e in alcuni momenti anche dall’ansia e dalla così detta fattanza in abbondanza. Abbiamo avuto la possibilità di incontrare tanti ma tantissimi cosplayer di tutti i tipi: animazione, film, serie tv, videogames e così via. E’ stato inventato e proposto persino un gioco per passare il tempo: ogni volta che si raggiungeva un certo numero di avvistamenti di Harley Quinn, la persona più vicina si beccava un cazzotto sul braccio. E’ una colossale cazzata, ma hey era un modo per mantenere il conto e vedere chi ne avvistava di più (e posso assicurare che ne erano tantissime e la vincitrice è stata Maggie). Ed è più che sicuro che parteciperemo anche all’edizione di quest’anno. Penso di aver detto tutto, quindi la nostra recensione termina qui. A presto miei cari Sognatori e mie care Sognatrici e ricordate: “chi sogna, viaggia“.

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