L’ultimo dei Mohicani

Copertina di L’ultimo dei Mohicani.

Tratto dal romanzo di James Fenimore Cooper, L’ultimo dei Mohicani è una serie animata del 2004. Prodotta da Rai Fiction e Mondo TV in collaborazione con The Animation Band, è composta da ventisei episodi.

La storia è ambientata nell’America del 1700, periodo caratterizzato dalle battaglie fra le colonie francesi e quelle inglesi per il possesso dei territori.

E’ su questo sfondo che si intrecciano le vite di tre guerrieri e di due giovani donne inglesi. Saranno uniti dal destino attraverso un pericoloso viaggio verso Fort Henry.

Sarà un viaggio in cui si riscoprirà la connessione con la natura e si imparerà a guardare oltre le differenze fra i diversi popoli.

Dopo aver parlato di parte della trama, entriamo nel vivo della nostra recensione. Questa serie animata appartiene al periodo della mia pre-adolescenza. Ricordo che mi svegliavo presto la mattina per vedere gli episodi trasmessi su Rai 2.

Magua e le due protagoniste della serie animata L’ultimo dei Mohicani.

Si trattava di una storia d’avventura con lievi tracce di romanticismo. Tuttavia, ciò che più mi interessava era il contesto storico trattato. Francesi e inglesi si scontravano per conquistare queste nuove terre, dimenticando che erano già abitate dai Nativi Americani.

Questi ultimi erano considerati primitivi, inferiori ai popoli dalla pelle bianca. Erano visti come pericolosi animali selvaggi, parassiti da eliminare per non avere problemi. Di conseguenza i loro villaggi venivano distrutti e uomini, donne e bambini uccisi senza alcuna pietà.

Ciò comportava una reazione da parte delle tribù di una specifica stirpe. E in alcuni casi poteva nascere anche un forte desiderio di vendetta. A Magua, guerriero e capo del popolo Urone ed antagonista di questa storia, succede. Vede il suo villaggio distrutto dall’esercito capitanato dal Colonello Munro. E sempre per mano sua la terra fu cosparsa con il sangue dei suoi fratelli e delle sue sorelle. Nasce così un forte desiderio di vendetta dentro di lui, che realizza un piano ben elaborato per ottenerla.

Grosso Serpente e il dottor David Gamut in una scena di L’ultimo dei Mohicani.

Un altro aspetto che ho apprezzato è l’interazione fra popoli diversi. Quando i diversi personaggi interagiscono fra di loro, emerge spesso una diversa visione della vita e della natura, dovuta alla condizione sociale e culturale in cui si è nati e si è cresciuti. Nascono spesso veri e propri contrasti, perché non si riesce a comprendere l’idea dell’altro.

Tuttavia, col passare del tempo, le differenze non diventano più un ostacolo bensì una risorsa preziosa per aprire la propria mente verso nuovi orizzonti, verso nuove verità.Tutto ciò viene messo in evidenza soprattutto attraverso il rapporto di profonda amicizia e stima che nasce fra il dottor David Gamut, Grosso Serpente e il Colonello Munro, ma anche attraverso le storie d’amore fra Uncas e Cora ed Occhio di falco ed Alice. Sono uomini e donne così diversi eppure da fiori diversi nascono i fiori più belli.

Penso di aver detto tutto su L’ultimo dei Mohicani, quindi la nostra recensione termina qui. A presto miei cari Sognatori e mie care Sognatrici e ricordate: “sognare significa viaggiare e viaggiare significa vivere mille avventure“.

Leggi anche: