Napoli Comicon 2016
|Dal 22 al 25 aprile 2016 si è tenuta la diciottesima edizione di Napoli Comicon presso la Mostra d’Oltremare. Esattamente come ogni anno c’è stata una grande affluenza e mi è capitato di incontrare, conoscere e scambiare quattro chiacchiere in fila con persone che provenivano da altre regioni della nostra penisola e delle nostre isole, quindi al di fuori della Campania. Come si è notato sicuramente dal sito ufficiale dell’evento, sono state introdotte alcune novità che passiamo presto a illustrarvi.
Cominciamo con l’organizzazione. Quest’anno è stata data la possibilità di comprare l’abbonamento – a cui è stato legato un altro survival kit esattamente come nella precedente edizione – o il biglietto giornaliero in prevendita per chi avesse la Comicon Card e ovviamente era previsto solo ed esclusivamente l’acquisto di un unico abbonamento, così da permettere a molti altri di entrarne in possesso. E successivamente verso il mese di gennaio lo shop online – e anche presso i punti vendita autorizzati – è stato letteralmente attivato ed ampliato alla massa. La novità di quest’anno riguarda il biglietto giornaliero, anch’esso con il nominativo. Questa tattica è stata utilizzata per combattere il fenomeno del bagarinaggio e devo ammettere che questa decisione ha riscontrato un notevole successo. Di bagarini nemmeno l’ombra, fatta eccezione per chi vendeva cibi o bevande all’esterno – ma questa è un’altra storia. E a questo punto la sottoscritta deve ammettere che lo Staff del Napoli Comicon 2016 ha davvero superato sé stesso e svolto il suo compito egregiamente e con grande professionalità. Questa volta c’era più di un ingresso a parte quello principale di Piazzale Tecchio e del Viale Kennedy, più o meno suddivisi fra cosplayers, giornalieri ed abbonati. E vogliamo parlare del regolamento? Mai come questa volta è stato seguito e applicato alla lettera. Non ho visto nessun Free Hugs, Free Kiss e così via e lo stesso discorso vale per qualsiasi materiale sportivo (palloni, pesi, ecc.) che potesse causare disturbo alla quiete pubblica. E ho trovato alquanto esilarante ciò che hanno scritto sui biglietti, quindi direi di fare loro un grosso ma grossissimo applauso.
Questo è stato l’anno delle conferenze per me. Ho preso parte a quelle che più mi interessavano e suscitavano una certa curiosità, in particolare sui seguenti argomenti: auto-produzione, autori, prossime uscite presso le case editrici più famose e note sul suolo italico. E’ stato molto ma molto interessante ascoltare ciò che avevano da dire i vari ospiti, provenienti da ogni parte del mondo e dai ruoli e dalle professioni più disparate. Da ogni conferenza è venuto fuori qualcosa di unico e di irripetibile. Per esempio sul tema dell’auto-produzione gli autori si sono espressi sia a favore che a sfavore, presentando quelli che possono essere i possibili pro e i contro di questa scelta (si può dire che è una sorta di arma a doppio taglio). Ciò che è stato evidente è il desiderio di essere sé stessi, di emergere come artista e di esprimere un’idea secondo un proprio stile ed un proprio linguaggio, senza che la casa editrice imponga il proprio sigillo e le proprie regole. Ovviamente scegliere questo percorso comporta alcuni rischi abbastanza grossi, come per esempio la questione del pubblico ovvero se tale storia possa piacere o meno ai possibili lettori. Ed ecco che i Social Network corrono in un certo senso in soccorso, perché permettono di sperimentare e di osservare la loro reazione. Un’altra cosa che è emersa è la differenza di pensiero fra le varie case editrici, in quanto c’è chi desidera rischiare e gettarsi a capofitto in una sfida – quindi investire in un progetto completamente nuovo e fuori da ogni schema fino ad ora conosciuto – e chi preferisce invece andare sul sicuro, di non fare un passo più lungo della gamba almeno che le condizioni non cambino e diventino favorevoli.
Riassumendo quanto è stato detto fino a questo momento, il Napoli Comicon 2016 può essere considerato come l’anno della svolta e del cambiamento totale verso una più sana maturazione. Ho respirato un senso di tranquillità e serenità per tutti e quattro i giorni e non c’è stato un attimo di stress, cosa che nelle precedenti edizioni c’era e come e anche parecchio forte ed evidente direi.
Si può affermare che questa fiera dedicata al mondo del fumetto, del videogioco e di tutto ciò che può interessare ai ragazzi e alle ragazze nonché anche agli adulti di diverse fasce d’età abbia imparato dai propri errori e stia procedendo sulla strada giusta e chissà magari un domani arriverà a un livello di fama e di considerazione tale da metterla sullo stesso piano di eventi come il Romics e il Lucca Comics & Games, sempre se non ci è arrivato già.
La nostra recensione sul Napoli Comicon 2016 termina qui. A presto cari lettori e care lettrici e ricordate: “chi sogna, viaggia“.
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