Star Trek – The Next Generation
Spazio: ultima frontiera. Questi sono i viaggi della nave stellare Enterprise. La sua missione è quella di esplorare strani, nuovi mondi, alla ricerca di nuove forme di vita e di nuove civiltà, per arrivare là dove nessuno è mai giunto prima. Paaaa pa pa paaa pa pa paaaa….
Così cominciavano le mie serate negli anni 90, con la voce del capitano Picard, che recitava quella frase ad ogni inizio di puntata. Presa in prestito dalla serie classica e leggermente modificata, ha reso l’intro di Star Trek – The Next Generation memorabile. E come dimenticare quella sigla in stile musica classica, che per chi ha già visto questa serie, credo sia rimasta impressa come “la musica” di Star Trek.
Con ben cinque serie televisive all’attivo (sei in autunno 2017), più una animata, più dieci film e tre di reboot, Star Trek credo sia una delle migliori serie fantascientifiche che ha attraversato quasi cinquant’anni. E’ arrivata ai nostri giorni, cercando di stare al passo con i tempi e, in alcuni casi, anticipandoli.
Io vi parlerò della seconda serie ovvero Star Trek – The Next Generation. Dopo una pausa di venti lunghi anni, svecchia la serie e la adatta al pubblico degli anni 90. La serie parla delle avventure degli umani del futuro, che hanno scoperto il modo di viaggiare più veloci della luce e quindi di poter esplorare la galassia. Si, sto parlando proprio della velocità curvatura.
Ideata e prodotta da Gene Roddenberry, creatore dell’universo Star Trek, questa serie è ambientata precisamente 78 anni dopo le avventure del capitano Kirk, della serie classica. L’autore, dopo venti anni di distanza dall’uscita della prima serie, decise che i tempi erano maturi. La tecnologia, gli effetti speciali e soprattutto gli spettatori erano cambiati e aumentati in modo esponenziale, rispetto a quelli degli anni sessanta.
Le avventure si svolgono quasi sempre a bordo della nave stellare Enterprise. Più precisamente la USS Enterprise NCC-1701-D classe Galaxy, appartenente alla flotta stellare della federazione dei pianeti uniti. E’ un’istituzione interplanetaria che racchiude sotto un unico governo sia l’umanità che altre razze extraterrestri.
La prima stagione di Star Trek – The Next Generation presenta, nel vero senso della parola, l’equipaggio “principale” della nave e alcuni personaggi che ritorneranno nelle varie stagioni.
Partiamo dal Capitano Jean-Luc Picard, il primo ufficiale William Thomas Riker, il secondo ufficiale Data ( una androide !!! ), il tenente comandante e ingegnere capo Jeordi La Forge, il tenente Worf Rozenko ( un klingon nella flotta stellareeeeee !!!! ), l’ufficiale medico Beverly Crusher, il consigliere betazoide Deanna Troi, il “non ancora” guardiamarina Wesley Crusher, e il responsabile della sicurezza Natasha “Tasha” Yar.
Questa serie inaugura la tradizione di far apparire nel primo episodio di una nuova serie, un personaggio di quella precedente, come a segnare il passaggio di testimone. Nel caso di Star Trek – The Next Generation è il dr. McCoy, che faceva parte del cast della serie classica.
La prima serie inizia con l’episodio pilota “Incontro a Fair Point“, diviso poi in due. In questo episodio apparirà un personaggio secondario. Si tratta di Q, una creatura dai poteri “divini”, che ritornerà spesso nel corso della storia per tormentare i personaggi o aiutarli.
Inoltre durante gli episodi verranno presentati in modo molto approfondito i personaggi, che inizieranno a legare tra loro. Tra pianeti sconosciuti, minacce “cristalline” e addii dolorosi, la prima parte dei viaggi dell’astronave Enterprise si ferma a una scoperta che fa gelare il sangue: i Romulani sono ritornati a farsi sentire e non hanno belle intenzioni.
Non mi dilungo oltre e lascio a voi il ricordo o la voglia di vedere questa serie. Da buon Trekker vi auguro lunga vita e prosperità. E ricordate: “sine metu“.
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