Zerocalcare
|Nato ad Arezzo il 12 dicembre 1983, Zerocalcare – così detto nome d’arte e pseudonimo di Michele Rech – è un fumettista italiano. Dopo aver vissuto per un periodo di tempo in Francia, si trasferisce a Roma dove, dopo aver concluso gli studi della scuola secondaria di secondo grado, comincia la sua carriera da fumettista pubblicando un racconto riguardante il G8 di Genova.
Partecipa all’edizione di Crack Fumetti Dirompenti e a numerose iniziative dei centri sociali italiani, per i quali illustra diverse locandine per manifestazioni e concerti. In oltre lavora come illustratore presso il quotidiano Liberazione e collabora con i settimanali Carta e Repubblica XL, con la rivista Canemucco e con la Zuda Comics, divisione online della DC Comics.
Dopo aver accennato la sua biografia, passiamo alle considerazioni personali. Sarò sincera, non conoscevo Zerocalcare. Mi è capitato una volta di vederlo nella sua versione fumettistica in una vignetta di Felinia, ma non mi sono mai chiesta chi fosse quel personaggio e che cosa facesse nella sua vita il suo creatore. Così è stato finché non ho conosciuto il mio attuale ragazzo (suo grande fan e sostenitore), che me lo ha presentato e mi ha prestato tutti i libri fino ad allora pubblicati. Incuriosita, ho iniziato leggendo La profezia dell’armadillo e ho continuato fino ad arrivare alla sua ultima pubblicazione ovvero Kobane Calling.
Zerocalcare è un’artista che mi ha sorpreso, conquistato letteralmente con le sue opere piene zeppe di elementi autobiografici con la quale mi sono spesso riconosciuta, forse perché anche io figlia di quel periodo. Lui sa davvero raccontare una storia e utilizza sempre scene che ti fanno sbellicare dalle risate oppure dire “ma no, dai che scemenza”, “che problemi hai?”, “fai sul serio?”. Tuttavia, a volte – oppure dovrei dire quasi sempre? – è anche capace di darti un bel cazzotto nello stomaco e di farti davvero tanto ma tanto male. Perché? Zerocalcare racconta storie dove ridi e piangi di continuo, ma ci sono altri momenti in cui ti trovi a riflettere su qualcosa, su qualche spunto oppure argomento e ciò accade specialmente quando arrivi alla fine del libro con un forte e sonoro “ma vaffanculo”. E’ quel classico artista che viene amato e odiato al tempo stesso dal lettore o almeno è ciò che provo io ogni volta che leggo una sua opera.
Per poter comprendere Zerocalcare, bisogna leggere ogni sua produzione e forse partecipare anche agli incontri e alle conferenze in cui lui è presente. E’ una persona che ha tanto da dire e soprattutto da raccontare – o almeno così è sembrato alla sottoscritta durante la conferenza organizzata quest’anno al Napoli Comicon – e consiglio assolutamente di leggere i suoi libri, senza lasciarsi assolutamente condizionare dal disegno. Vi ricordo infatti che non si giudica mai un libro dalla sua copertina e ciò può assolutamente valere anche per il disegno.
La nostra recensione su Zerocalcare termina qui. A presto miei cari Sognatori e mie care Sognatrici e ricordate: “chi sogna, viaggia”.
Blog: Zerocalcare.it
Pagina ufficiale di Facebook: (Z)ZeroCalcare