To the Moon

Copertina di To the Moon
Copertina di To the Moon

Creato da Ken Revies Gao, To the MOON è la prima produzione commerciale del suo team di sviluppo di videogiochi indie chiamato Freebird Games e – sviluppato tramite il motore RPG Maker – si presenta come un gioco d’avventura graficamente ispirato ai più celebri Final Fantasy VI, Chrono Trigger e The Legend of Zelda: A Link to the Past.
L’interazione con l’ambiente e con gli altri personaggi è minima. Infatti il personaggio li osserverà oppure li esaminerà automaticamente cliccandoci con il mouse e lo stesso inventario dove collezioneremo oggetti ha infatti un utilità fittizia, visto che nel gioco non ci saranno enigmi da risolvere tramite l’uso di questi ultimi. Inoltre durante la storia ci saranno dei mini-giochi il cui punteggio non andrà ad intaccare il risultato finale.
To the Moon può essere considerato quindi come una sorta di visual novel, un titolo che conta di più sulla trama e sui personaggi. Ora lasciandoci alle spalle la parte tecnica, andrò a parlarvi del gioco seguendo i soliti determinati punti che questa volta saranno: trama, gameplay, critica e sonoro. Subito dopo questi vi esporrò le mie opinioni personali, ma ora senza altri indugi, cominciamo.

Fan Art che ritrae i protagonisti di To the Moon
Fan Art che ritrae i protagonisti di To the Moon

Trama: la storia inizia con l’ arrivo della dottoressa Eva Rosaline e del dottor Neil Watts presso una grande abitazione costruita su una scogliera, nei pressi di un faro. In questa casa vi abita l’anziano Johnny Wyles, ormai vicino alla morte, insieme alla sua badante Lily e a Sarah e Tommy, i figli di lei. I due dottori lavorano per la Sigmund Agency of Life Generation, una società che offre ai suoi clienti la possibilità di esaudire un loro desiderio, attraverso l’impianto di ricordi artificiali.
Dato che questi andrebbero in contrasto con i veri ricordi del paziente, la procedura viene effettuata solo ed esclusivamente se a una persona resta poco da vivere, in modo da garantire una morte serena e senza rimpianti. Eva e Neil hanno il compito di esaudire l’ ultimo desiderio di Johnny: andare sulla luna. Per poter svolgere il loro lavoro, i due hanno bisogno di conoscere il perché di questo strano desiderio. Non riuscendo a reperire informazioni né da Lily né dagli oggetti in casa, i due decidono di entrare nella mente del loro paziente tramite l’ultimo ricordo accessibile. Tuttavia, lo stesso Johnny non ricorda il motivo del suo desiderio. Inizia cosi il viaggio di Eva e Neil attraverso i ricordi di Johnny che porteranno i due a scoprire segreti, ricordi e verità di cui anche il paziente aveva scelto di dimenticarne l’esistenza.

Esempio di Gameolay di To the Moon
Esempio di Gameolay di To the Moon

Gameplay: il gameplay si presenta abbastanza semplice. In ogni ricordo saranno sparsi in giro dei “link mnemonici”, degli oggetti o persone chiave che ci daranno delle piccole sfere di colore diverso. Una volta che ne avremo raccolte cinque passeremo al ricordo successivo dopo un semplice mini-gioco.

Critica: il gioco è stato un successo non solo per i giocatori ma anche per la critica. Esso infatti ha ricevuto molti premi ed elogi tra cui anche il premio “Game of the Year”.

Sonoro: uno dei pregi di To the Moon oltre alla sua splendida trama, è anche l’eccellente colonna sonora, molto lodata dalla critica. Alcune tracce di essa sono su YouTube e hanno riscosso milioni di visualizzazioni.

Ora è arrivato il momento delle mie opinioni personali. To the Moon è uno di quei piccoli capolavori che purtroppo molto spesso in pochi hanno la fortuna di conoscere o giocare. La trama magnificamente studiata riesce a farti entrare nella mente di Johnny, ti porta a voler scoprire il perché di determinati comportamenti e ricordi e ti fa capire che a volte dietro un desiderio c’è molto di più di quello che si vede.
Se vogliamo trovare una morale in To the Moon di sicuro potrebbe essere: i ricordi contano. I ricordi sono quello che siamo, le nostre esperienze belle e brutte, i nostri amori, e soprattutto i nostri desideri. Il gioco ci insegna a non lasciare andare questi ultimi, perché un giorno – anche se non ce lo aspettiamo – anche noi come Johnny potremo vivere i nostri sogni. In conclusione, vi invito a scoprire o riscoprire questo titolo che può regalare tantissime emozioni e anche intrattenere magnificamente.
Detto questo vi saluto e vi do appuntamento ad una nuove recensione e ricordate: “leggete con il cuore e pensate con la mente”.

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