La ricompensa del gatto
La ricompensa del gatto – Neko no ongaeshi in lingua originale – è un film d’animazione giapponese diretto da Hiroyuki Morita e prodotto dallo Studio Ghibli.
Racconta la storia di Haru, una ragazza la cui vita cambia drasticamente quando decide di salvare la vita a un gatto, che rischiava di essere investito da un camion. Ciò che la nostra protagonista non sa e addirittura ignora è che quel gatto è il principe del Regno dei gatti e il padre di quest’ultimo è deciso a ricompensarla. Come? Dandola in moglie a suo figlio.
E’ chiaro che non risponderò a questa domanda, quindi passiamo a quelle che possono essere definite come considerazioni personali. La ricompensa del gatto è un film che mi è piaciuto e può essere considerato come uno spin-off di un altro film sempre dello Studio Ghibli cioè “I sospiri del mio cuore“, film d’animazione in cui Baron e Muta avevano un ruolo minore e di secondo piano. E a proposito di questi due personaggi, devo ammettere che li ho apprezzati molto. Mentre il primo mi ha colpito con il suo charme da detective/investigatore e da cavaliere gentiluomo, il secondo si è mostrato come il classico tipo che non ha intenzione di aiutare nessuno e di farsi i fatti suoi, peccato solo che poi cede e fa l’esatto contrario. E’ duro fuori ma dolce dentro in pratica. E se c’è un personaggio che proprio non ho sopportato è stato il re del Regno dei gatti. L’ho trovato assolutamente folle e fuori di senno. Che fosse la sua veneranda età? Spero di si, ad essere sincera.
La ricompensa del gatto mi ha presentato un’atmosfera e un’ambientazione tipicamente fiabesca. Se vogliamo, c’è praticamente tutto: il cavaliere, la damigella in pericolo, gli animali parlanti tipici delle favole e così via.
Nonostante sia un film fortemente indirizzato ad un pubblico formato da minori, devo ammettere che è notevole. Lo stile del disegno si presenta semplice e non sembra affatto complicato. E tutto è perfettamente accompagnato dalla musica, che sembra adattarsi ad ogni situazione che essa stessa sia tranquilla e serena oppure frenetica e movimentata.
Ciò che mi ha lasciato col dubbio è il rapporto che si è creato tra Haru e Baron. Sembra che sia scattato qualcosa fra loro due, nonostante le differenze di statura e di razza. Che sia infatuazione? O addirittura amore? Purtroppo non lo sapremo mai, visto che questa cosa non viene svelata ma soltanto fatta intendere.
La nostra recensione su La ricompensa del gatto termina qui. A presto miei cari Sognatori e mie care Sognatrici e ricordate: “chi sogna, viaggia“.
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