David E. Petersen

Una foto di David E. Petersen.

Nato il 4 luglio 1977 in Michigan, David E. Petersen è un disegnatore statunitense. Autore di Mouse Guard (conosciuto in Italia come “La guardia dei topi“), la sua carriera nel mondo del fumetto comincia proprio grazie ad essa.

Siamo negli anni dedicati allo studio. Dopo aver frequentato il Mott Community College in Flint, Michigan, si trasferisce all’Eastern Michigan University, dove ottiene la laurea in Belle Arti.

E’ proprio durante questo periodo che nasce, cresce e matura la sua più grande idea. All’inizio la Guardia d’Onore doveva essere formata da diverse specie di animali. Tuttavia, qualcosa scattò dentro di lui e così decise che le sue storie avrebbero narrato le gesta di piccoli roditori: i topi.

Ciò che lo portò a prendere questa decisione fu l’idea di vedere piccoli esseri viventi lottare quotidianamente per la propria sopravvivenza in un mondo che è certamente più grande di loro.

I topolini disegnati da David E. Petersen in Mouse Guard.

Dopo aver parlato della sua biografia, passiamo alle considerazioni personali. David E. Petersen è un disegnatore di cui non sapevo assolutamente nulla e ho scoperto la sua esistenza praticamente per caso.

Tutto ha avuto inizio durante l’edizione del Napoli Comicon di quest’anno. Gironzolavo per gli stand della Panini Comics, quando i miei occhi si posarono su alcune graphic novel. Erano tutte caratterizzate da piccoli topi in copertina.

Incuriosito, chiesi qualche informazione e, dopo averle avute, decisi di acquistare La guardia dei topi: Autunno 1152. L’ho letto poco tempo dopo e me ne sono subito innamorato. Ciò che ho apprezzato di questo disegnatore statunitense è stata la sua capacità di narrazione non soltanto attraverso il semplice testo, ma, soprattutto, attraverso i disegni.

Duello disegnato da David E. Petersen.

Il suo stile di disegno mi è apparso realistico, ma anche fiabesco. Più leggevo il volume, più ne osservavo i disegni. E più mi tornavano alla mente le favole e le fiabe di quando ero piccolo. E’ stato come una specie di tuffo nel passato, cosa che non è mai accaduta con altri fumetti o libri che mi è capitato di leggere.

Dal momento che sono stato molto ma molto colpito dalla sua graphic novel, ho deciso che acquisterò anche i successivi e prenderò in considerazione anche gli approfondimenti. E in cuor mio spero di avere un giorno la possibilità di incontrarlo e di stringergli la mano.

Penso di aver detto tutto, quindi la nostra recensione termina qui. A presto miei cari Sognatori e mie care Sognatrici e ricordate: “sognare significa viaggiare e viaggiare significa vivere mille avventure“.

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