Gangsta.

Copertina del primo volume di Gangsta.

Pubblicato dalla casa editrice Shinchosha, Gangsta. (Gyangusuta in lingua originale) è un manga di genere seinen, creato dal mangaka Kohske. Arrivato in Italia grazie a Planet Manga, è ambientato ad Egastulum e la storia ruota attorno a tre personaggi: Worick Arcangelo, Nicholas Brown e Alex Benedetto.

Dopo questa breve introduzione entriamo nel vivo della recensione. Gangsta. è un manga che ho conosciuto grazie ad un’amica e scrittrice in questo sito. L’ho letto quando mi ha ospitato a casa sua durante l’edizione del Lucca Comics and Games 2015. E ricordo che mi ha entusiasmata così tanto che la convinsi a ruolare i due personaggi principali.

La storia proposta da questo manga è ricca d’azione, ma presenta anche elementi legati al mistero e, perché no, anche al mondo sentimentale.

Come suggerisce la parola stessa Egastulum è una città maledetta, dannata. Fu creata per contenere i mercenari e successivamente divenne anche una prigione per i Twilight. Chi sono costoro?

Nicholas Brown, il Twilight protagonista di Gangsta.

Sono uomini e donne che hanno particolari abilità, che li rendono diversi dalle persone normali. E queste abilità sono dovute dall’assunzione di un farmaco chiamato “Celebrer“, che è diviso in due tipologie:

  • downer, che inibisce e diminuisce le capacità speciali del Twilight, generando un senso di spossatezza;
  • upper, che, invece, le amplifica.

Questo farmaco fu inventato in tempi di guerra per rendere invincibili i soldati e i mercenari. Tuttavia, venne presto alla luce un importante effetto collaterale: creava praticamente dipendenza in chi l’assumeva. E l’utilizzo di quest’ultimo a lungo andare portava a una diminuzione della durata della vita.

Qualora un Twilight venisse al mondo da un padre o da una madre utilizzatori del Celebrer, nascerebbe con un’anomalia fisica oppure psichica più o meno grave. Nicholas Brown, per esempio, è sordo dalla nascita e spesso comunica appunto con il linguaggio dei segni.

La Razza del Crepuscolo si riconosce subito, perché ogni individuo porta al collo delle piastrine militari. Lì sono incisi oltre al nome e al cognome anche il livello di appartenenza: D, C, B, A ed S. A queste lettere sono associati dei numeri che vanno dal 5 allo 0. Essendo in ordine crescente, ciò significa che i livelli A ed S sono i più pericolosi, soprattutto se ad essi è associato il numero 0.

A dare loro la caccia, sono gli Hunter. Nessuno sa esattamente chi essi siano, ma si sa per certo che anche loro sono persone con abilità particolari. Sono infatti capaci di tenere testa ai Twilight, arrivando persino ad eliminarli letteralmente.

I tre personaggi principali di Gangsta.

Per quanto riguarda Egastulum, è una città dove le forze dell’ordine non hanno la capacità necessaria per far rispettare la legge. A mantenere l’ordine e il fragile equilibrio in questo mondo fatto di paura e di violenza, sono tre famiglie mafiose: i Monroe, i Corsica e i Cristiano. Sono questi tre clan a contendersi i territori, equamente suddivisi da un patto che prevede anche il tipo di attività che ogni famiglia deve gestire.

Ed è in questo ambiente che i nostri tre protagonisti si muovono. Worick e Nicholas sono conosciuti come “Benriya“, ovvero i Tuttofare. Non facendo parte di nessun clan, agiscono per conto proprio e svolgono il lavoro sporco per chi li commissiona. Alex è invece una ex-prostituta, salvata proprio dai Tuttofare, e adesso lavora per loro come segretaria.

Sono tre personaggi totalmente diversi eppure formano un trio a dir poco fantastico. I due uomini sono gli esatti opposti l’uno dell’altro e pare che ci sia un passato in comune. La donna, invece, ha un passato doloroso alle spalle e adesso cerca di fare comunque del suo meglio. Un esempio è il suo desiderio di imparare il linguaggio dei segni, così da poter comunicare meglio con Nicholas.

Per concludere il discorso fatto fino ad ora, consiglio a tutti voi di recuperare questo manga perché ne vale davvero la pena. La nostra recensione su Gangsta. termina qui. A presto miei cari Sognatori e mie care Sognatrici e ricordate: “sognare significa viaggiare e viaggiare significa vivere mille avventure“.

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