Luigi Bigio Cecchi

Una foto di Luigi Bigio Cecchi.

Autore della serie a fumetti “Drizzit” e della sua seguente creazione con il titolo “The Author“, Luigi Bigio Cecchi è un’artista italiano che ha riscontato un enorme successo grazie alla magia dell’illustre Stregone Internet, ma soprattutto grazie ai poteri mistici che nemmeno il disegnatore stesso sapeva di possedere e oggi è uno dei fumettisti più attivi della tavola rotonda di re Shockdom.
Appassionato di giochi di ruolo, la sua avventura fumettistica ha avuto inizio con la creazione e pubblicazione sul web di strisce fumettistiche con protagonisti un tappo di sughero di elfo oscuro dal buon cuore e il suo strambo ma simpatico gruppo di amici ed avventurieri: Drizzit.
Raggiunta una certa notorietà, il suo primogenito si evolve dal digitale al cartaceo grazie a Shockdom, che, riconosciute le sue potenzialità, decide di investire su di esso e sul suo creatore e ciò avverrà anche in futuro con la creazione di giochi di ruolo e di carte (basati sulle fantomatiche avventure dei nostri avventurieri) e con la nascita di una serie a fumetti con protagonista l’autore stesso: The Author.

Copertina del primo volume di The Author, storia a fumetti creata da Luigi Bigio Cecchi.

Dopo aver scritto quella che può essere definita come una biografia fantasiosa, passiamo alle considerazioni personali. Ho conosciuto Luigi Bigio Cecchi grazie al fidato TN10, che spesso mi ha parlato di questo autore e soprattutto di suo figlio Drizzit e ho avuto la possibilità di incontrarlo alla scorsa edizione del Lucca Comics and Games (stiamo parlando dell’anno 2016 ovviamente). Mi è apparso come una persona spiritosa e divertente, pronta a ironizzare sulle sue stesse storie, cosa che già fa anche all’interno degli stessi fumetti ed è qualcosa che apprezzo davvero tanto, perché mostra la veridicità stessa della persona. E ancora adesso ricordo il suo commento quando ho acquistato il primo volume di Drizzit e al momento della dedica mi disse di non dare molto peso ai suoi disegni iniziali perché rispetto a quelli attuali sono davvero brutti. Ciò mi ha dimostrato in un certo senso che lui stesso forse si è meravigliato del successo che ha avuto in rete (e successivamente anche cartaceo) e che non si aspettava, perché tutto era iniziato come un semplice gioco con lo scopo di divertirsi.
Ciò che apprezzo in particolare di Luigi Bigio Cecchi è il modo in cui racconta le sue storie. Come già dissi nella recensione dedicata a “Drizzit – Le origini“, è un autore che non ha peli sulla lingua e che non si censura il più delle volte (addirittura ci mette la faccia oppure interviene all’interno della storia), anzi racconta le cose così come stanno e hai voglia a trovare battute e gag demenziali oppure riferimenti alla sfera erotica e sessuale o legati anche al mondo tipico dei giochi di ruolo. Forse è proprio per questo che molti lo apprezzano, soprattutto i maschietti (no, non sono sicuramente le tette e i culi di Baba Yaga e Katy Brie, assolutamente no).
Per quanto riguarda lo stile del suo disegno, è molto semplice e soprattutto da cartone animato ma si sposa benissimo con il suo modo di raccontare. E la sua abilità nel disegno è ovviamente migliorata nel corso del tempo e col passare degli anni, infatti c’è una bella e sostanziale differenza fra l’inizio ed oggi.
La nostra recensione su Luigi Bigio Cecchi termina qui. A presto miei cari Sognatori e mie care Sognatrici e ricordate: “chi sogna, viaggia“.

Leggi anche: Drizzit – Le origini

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