Gegege no Kitaro

Locandina di Gegege no Kitaro (2018) che mostra il leggendario yokai insieme ad altri personaggi della serie.

Gegege no Kitaro è un manga creato nel 1959 da Shigeru Mizuki. Conosciuto in Italia come Kitaro dei cimiteri, ha reso popolare la figura degli yokai, spiriti leggendari del folklore giapponese. Nel corso degli anni ha ricevuto moltissimi adattamenti animati fino ad arrivare all’ultimo da poco concluso, di cui vi parlerò. Come sempre vi darò un accenno della trama per poi passare alle mio opinioni personali.

E’ il ventunesimo secolo. Gli esseri umani non credono più nell’esistenza degli yokai. Tuttavia, strani fenomeni paranormali si verificano in numero sempre maggiore, gettando il mondo umano nella confusione. La giovane Mana Inuyama viene a sapere della leggenda metropolitana della “cassetta postale yokai”. Se si scrive una lettera indirizzata a Gegege no Kitaro per chiedere il suo aiuto e la si imbuca in questa particolare cassetta, il leggendario yokai potrebbe accogliere la richiesta. Mana decide dunque di fare come raccontatole e da questo momento la sua vita cambierà per sempre.

Passiamo ora alle mie considerazioni personali. Gegege no Kitaro è indirizzato principalmente ad un pubblico di ragazzi. La maggior parte degli episodi sono caratterizzati da un tono leggero e da numerose gag, mentre altri presentano un tono più horror con tratti inquietanti e cupi.  Questa serie animata non si tira indietro perché mostra al suo pubblico anche episodi incentrati su alcuni aspetti negativi della nostra specie. Quali? Avidità, ipocrisia, bullismo, egoismo e via dicendo. Spesso lo spettatore si troverà a guardare dentro sé stesso e a pensare ad una risposta da dare a una domanda specifica, che l’anime indirettamente pone: “i veri mostri sono solo gli yokai?”. In conclusione, consiglio la visione di questa serie animata? Assolutamente sì. Potete trovare tutta la serie sul servizio streaming Crunchyroll. Detto questo vi saluto e vi do appuntamento ad una nuova recensione e ricordate: “leggete con il cuore e pensate con la mente“.

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