Sphinx e la mummia pasticciona

Copertina di Sphinx e la mummia pasticciona per la Play-Station 2.

Sviluppato da Eurocom e pubblicato da THQ, Sphinx e la mummia pasticciona (Sphinx and the cursed mummy in lingua originale) è un videogioco d’azione in terza persona, ispirato alla mitologia dell’Antico Egitto ed è stato rilasciato per console come Play-Station 2, X-Box e GameCube.
La storia ha inizio con Sphinx, un semi-dio dall’aspetto per metà leone e l’altra metà umana, a cui il maestro Imhotep affida l’incarico di recuperare insieme ad Horus la spada di Osiride, un’antica arma nascosta da qualche parte nella pericolosa e temibile terra di Uruk. Durante la missione la situazione si complica e il nostro protagonista finisce in un altro mondo, dove salva la vita al faraone Tutankhamon (o meglio a ciò che resta di lui ovvero la mummia) da una strana macchina capace di prendere l’anima e di dividerla, per poi inserirla in alcuni vasi canopi. Distrutta quest’ultima, la mummia, Akhenaten (fratello maggiore del faraone) e il suo complice vengono trasportati da un misterioso portale in un luogo sconosciuto al nostro eroe e al suo maestro.
Si scoprirà così che dietro a questo evento e dietro a molti altri c’è lo zampino di Seth, il dio del caos, che ha intenzione di mettere in atto un’oscuro piano malvagio e spetterà a Sphinx con l’aiuto della mummia del faraone Tutankhamon fermarlo.

Sphinx affronta alcuni nemici in un livello di Sphinx e la mummia pasticciona.

Dopo aver parlato della trama, passiamo all’analisi del gioco.
Dal punto di vista grafico, Sphinx e la mummia pasticciona presenta ambienti semplici e a volte scarni, ma riesce comunque a creare una certa suggestione, un certo fascino soprattutto quando si tratta delle città, che sembrano quasi realistiche e ricordano appunto il lontano e antico mondo dei grandi faraoni.
Per quanto riguarda invece i personaggi, il giocatore avrà la possibilità di muovere sia il semi-dio che la mummia, in quanto ciascun livello è stato strutturato per sfruttare al meglio le abilità di entrambi. Per fare un esempio, mentre Sphinx presenta una buona prestanza fisica per affrontare gli ostacoli e per combattere sia normali i nemici che i boss (può usare diversi tipi di armi a suo favore), la Mummia non ha la sua stessa fisicità e tutte le sue abilità sono legate al suo status di non morto: può prendere fuoco, può diventare un ottimo conduttore di energia elettrica e può persino diventare una sottiletta facendosi schiacciare. E’ esattamente così che riesce a superare gli ostacoli e ad avanzare, tanto nulla può nuocere al suo corpo.

La Mummia di Tutankhamon trova un oggetto durante un livello di Sphinx e la mummia pasticciona.

E adesso passiamo alle considerazioni personali.
Sphinx e la mummia pasticciona è un videogioco che appartiene alla mia infanzia, se non addirittura alla mia adolescenza. A causa di una non voluta cancellazione dei dati del gioco all’interno della memory card, non sono mai riuscita a concluderlo. Tuttavia, ricordo benissimo la mia esperienza di gioco fino al punto in cui ero arrivata e devo ammettere che mi è piaciuto parecchio, nonostante abbia spesso imprecato o bestemmiato in alcuni momenti. Sarà che ho sempre amato l’Antico Egitto, sarà che sono rimasta affascinata dall’ambientazione e soprattutto dalla storia, dalla leggenda legata al personaggio di Sphinx (che ovviamente non vi svelerò né adesso, né mai) e sarà anche che ho amato alla follia i livelli con la mummia perché alquanto esilaranti, se sono qui adesso a recensire e a consigliarvi di recuperare questo videogioco e di aggiungerlo alla vostra collezione.
La nostra recensione termina qui. A presto miei cari Sognatori e mie care Sognatrici e ricordate: “chi sogna, viaggia“.

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